Le emozioni provate a San Cristobal non si dimenticano di certo. E’ una splendida cittadina coloniale che si trova nel Chiapas isolata e protetta dalle montagne. Sicuramente molto nota a causa del sub comandante Marcos che nel gennaio del 1994 guidando l’esercito Zapatista si riunì in questa città e insorse contro le autorità governative per chiedere giustizia contro i soprusi a danno delle popolazioni “indios”.
Sembra un altro mondo, un’altra dimensione. E’ mattina presto, sono circa le 07.00 e già ci addentriamo nelle viuzze di questa città. C’è un po’ nuvolo, e fa un po’ freddo. Per strada incontriamo pochi turisti e tante persone del luogo che stanno preparando il mercato.
Tutto è un via vai frenetico di donnine, molto piccole, senza età, vestite con gonne che sembrano fatte di pelo, ma non riesco a capire. Portano sulla testa enormi sacchi di oggetti e lavori fatti da loro da esporre al mercato. Lunghe trecce nere scendono sulle loro spalle.
Passeggiamo senza fare nulla di particolare, solo l’atmosfera è unica e non c’è bisogno di dire nulla. Tutte le case sono basse, ad un piano, color pastello. Visitiamo la cattedrale, La Plaza 31 de Marzo.
Arriviamo alla Chiesa di Santo Domingo, da tutti considerata la più bella della città. Nella piazza e nel giardino c’è una festosa atmosfera. C’è un mercato artigianale che offre la possibilità di visionare il deglio dell’arte popolare del Chiapas tessuti dai colori sgargianti, stoffe ricamate, cinture elaborate, giocattoli in legno, maschere e vestiario.
Se andate in Messico, non saltate assolutamente questa tappa.