Per comprare un cellulare ci vuole l’impronta

Una legge che entrerà in vigore ad aprile in Messico obbligherà gli acquirenti di cellulari a fornire le proprie impronte digitali.

[ZEUS News –  12-02-2009]

Per fermare il crescente numero di rapimenti ed estorsioni, il Messico ha approvato una legge che istituisce un registro nazionale degli utenti di telefoni cellulari, di cui saranno registrate le impronte digitali. Entro un anno le compagnie dovranno realizzare il database, le cui informazioni – se necessario e dietro ordine di un tribunale – saranno incrociate dalla polizia con quelle fornite dagli operatori telefonici: questi dovranno conservare per un anno tutte le informazioni relative alle telefonate e ai messaggi testuali e vocali. In Messico ci sono 80 milioni di telefonini, la maggior parte dei quali sono dotati di tessere prepagate acquistabili nei negozi senza la necessità di rivelare i propri dati personali. Ora sarà necessario fornire anche le impronte. Secondo i fautori della legge, che entrerà in vigore ad aprile, nel Paese operano circa 700 bande criminali, alcune delle quali orchestrano estorsioni e rapimenti dalle celle delle prigioni usando i telefoni cellulari. Non tutti credono nell’efficacia di queste misure, in primis gli operatori: essi credono che da aprile le cose non cambieranno per i criminali, mentre le compagnie si troveranno sommerse dalla burocrazia.

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