da Internationalia.net
“La situazione continua a evolversi rapidamente”: inizia così la nota diffusa ieri sera dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) sulla influenza suina provocata da infezioni del virus A/H1N1.
Nonostante le cifre in circolazione sui media di mezzo mondo e le nuove notizie di casi e di presunti contagi in varie zone del pianeta, dalle Americhe alla Nuova Zelanda, i dati ufficiali e confermati diffusi dall’Oms sembrano ridimensionare la terribile minaccia di pandemia paventata da molti mezzi di informazione.
“Il governo degli Stati Uniti ha riportato 64 casi di infezione umana da virus H1N1 e nessun decesso. Il Messico 26 casi confermati e sette morti” si legge nella nota dell’Oms, la quale precisa che anche Canada (6), Nuova Zelanda (3), Regno Unito (2), Israele (2) e Spagna (2) hanno riportato casi accertati ma nessun decesso.
Cifre e numeri che hanno convinto l’Oms a non elevare il livello di allerta internazionale, ancora fermo a 4 su una scala di sei.
L’Organizzazione sanitaria planetaria ha anche ricordato che chiusura dei confini e restrizioni ai viaggi non hanno alcun senso per contrastare l’infezione.
L’Oms precisa inoltre che anche se casi di infezione si sono diffusi in una serie di paesi diversi, solo in Messico l’influenza suina ha fatto registrare “livelli sostenuti di infezioni da persona a persona”.
In Messico intanto…
Anche il ministero della Sanità messicano ha precisato che al momento, le analisi di laboratorio hanno confermato solo 26 casi di contagio e sette decessi, sei dei quali avvenuti nel quartiere di Tlalpan, l’ultima periferia rurale nell’area sud-occidentale della capitale Città del Messico.
Riguardo ai casi sospetti, e che potrebbero essere relativi a complicazioni di normali influenze, il ministero riferisce di 2.498 persone e 159 decessi.
Precisando che la maggior parte dei casi riguarda il Distretto Federale, ovvero l’area della capitale messicana dove vivono quasi 30 milioni di persone con alcuni quartieri poveri dalle precarie condizioni igieniche sanitarie, il ministero ha anche evidenziato che “i casi stanno diminuendo” e che dal 25 aprile in poi si è notato un calo nell’ospedalizzazione di casi sospetti.